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    IL RACCONTO D’AVVENTURA LUCA (4^A)

     

    IL RACCONTO D’AVVENTURA LUCA

    Ciao a tutti io sono Luca, un ragazzino di 12 anni, io odio la scuola, ma la posso rendere divertente a tutti: non prendo nessuna lezione seriamente, neanche quando c’è educazione fisica sono serio.

    Io amo i momenti in cui la maestra Agata diventa un diavolo arrabbiato solo ed esclusivamente con me. Quante risate in classe, dimenticavo sono il più alto della classe.

    Quindi come avete capito sono allegro, non metto quasi mai il broncio, tranne quando mi arrabbio davvero tanto.

    Sono astuto e magro, ho gli occhi azzurri, la bocca sottile, il naso a patata e il viso a forma di ovale, i miei capelli sono neri e corti, infine ho le orecchie aperte come quelle di un elfo.

    Sono figlio unico e vivo in Asia; oggi 17 maggio lunedì, mi trovo in una giungla e cammino accanto ad un fiume chiamato Morte.

    È chiamato così perché non è molto sicuro, che io sappia è pieno di coccodrilli e anaconde che si infastidiscono a vicenda come cani che lottano per acchiappare un osso; oltretutto ci possono essere onde che ti fanno annegare, ogni volta che passo davanti a questo fiume mi vengono i brividi, ma in compenso ci sono fiori profumati e anche un intrico di rami e foglie circondati da alberi e arbusti meravigliosi.

    Un attimo! Cos’è questo rumore? Oh no! Ci sono dei rapinatori!

    “Ciao bambino cosa hai di bello nella borsa?” “Ho i miei soldi, il cellulare e un panino.” “Oh sì! Vieni qui!” Oh no sono in guai grossi, come faccio?

    Potrei nascondermi negli arbusti, ma mi pungerei e mi vedrebbero; potrei nascondermi dietro un albero, ma sarebbe troppo banale.

    Ho ecco l’idea giusta, visto che mi stanno alle calcagna potrei tuffarmi nel fiume e rimanere in apnea per pochi minuti, il tempo che serve per fargli allontanare un po’; tanto so stare in apnea 7 minuti.

     

    Al tre mi tuffo:1,2,3.

    Eccoli che passano davanti, per fortuna li ho seminati.

    Un attimo sono nel fiume Morte e quindi sotto di me cosa c’è??

    Ahahahahahahah. Una a….anaconda, aiuto, aiuto mi ha afferrato la gamba, vediamo; un ramo, potrei scacciare l’anaconda con un ramo, ci provo.

    Non funziona, però sembra attirata dal mio panino col burro, provo a lanciarglielo:” Anaconda ti piace, prendilo!” Oh sì ha funzionato, però è meglio uscire dall’acqua. Sono fradicio!

    “Ragazzino mica credevi di averla fatta franca, vieni qui!” Ci risiamo. Sono arrivato a casa; entro e chiedo a miei genitori di punire quei due tizi.

    I miei genitori chiamano la polizia e i rapinatori vengono buttati in galera, credo che ci rimarranno lì per molto tempo, ma adesso è meglio raccontare la mia avventura ai miei genitori.

    Anna Rella. 4A

     

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